mercoledì 15 agosto 2007

Goodbye Stefan and Yoko!



Ti accorgi di quanto siano preziose alcune cose quando ti mancano... e in questo caso ti accorgi di quanto sia preziosa una persona che parli cinese a Taiwan proprio quando decidi che puoi andare al "Three buildings department store" (praticamente la nostra Rinascente, solo che ha 16 piani piu' 5 sotterranei e si sviluppa su 3 palazzi diversi collegati da passaggi tipo ponte chiuso) da solo con Olga (Polonia). Dovevamo comprare solo cartoline (introvabili a Taichung) e chopsticks (le bacchette con cui mangiano i cinesi) da portare a casa come souvenir. Il tutto dovrebbe trovarsi al 10' piano, quindi prendiamo l'ascensore (dove uno stewart cinese ci da il benvenuto, preme il pulsante per noi e ci fa l'inchino) e poco dopo arriviamo in un reparto che assomiglia molto all'Ikea: prendiamo i chopstiks e facciamo un giro negli altri piani... Al piano -3 ci sono altri chopsticks molto costosi... Mi chiama Julie: Judith sta arriavando al dormitorio per portarci a fare la spesa per stasera, perche' come da accordi, avrei cucinato io cibo italiano a casa di due studenti del reparto. Dico ad Olga che dobbiamo andare, ma le cose non sembrano cosi' facili. Innanzitutto aspettiamo un sacco di tempo per l'ascensore che era al 15' piano e noi eravamo al -3. Poi arrivati al piano 1 (ovvero il piano terra) mi reco in una cassa qualsiasi per pagare (pensando che come alla Rinascente tu puoi pagare quello che prendi ovunque)... Non e' proprio cosi'... le cassiere ci guardano stralunate anche perche' non parlano e non capiscono mezza parola di inglese. Andiamo al box informazioni ma anche li' 3 persone non ci comprendono nonostante io mostri i chopsticks e i soldi: mi sembrano ovvie le mie intenzioni, no?!? Cosi' chiamano una persona che dovrebbe sapere l'inglese e me la passano... questa continua a ripetere "can you please speak slower?!?", poi "wait a minute..." insomma intanto sono passati piu' di 20 minuti e io dovrei gia' essere al dormitorio... Alla fine, rendendomi conto che avrei dovuto pagare al 10' piano, non so bene in che modo riesco a far capire che lascio i chopsticks e che li comprero' un'altra volta... Intanto Olga ha chiamato Julie: lei, Judith e un altro studente del reparto arrivano a prendermi davanti al negozio. Io proseguo con loro in motorino verso il supermercato per fare la spesa...
Altra impresa... come cuninare Italiano in un posto dove non vendono spaghetti (il mezzo Kg di Barilla che ho portato dall'Italia mi sembrava poco per 16 persone) e basilico... per fortuna trovo l'origano.
Andiamo a casa degli studenti e naturalmente siamo in ritardo.
Abitano in palazzo con il portiere: Judith deve firmare un registro e prima di poter salire il portiere deve avvisare che stiamo arrivando. Ci accompagna all'ascensore e preme il pulsante del 12' piano... ormai sembra naturale arrivare a queste altezze...
Fuori dalla porta ci sono un sacco di scarpe, cosi' ce le togliamo anche noi ed entriamo. Gli altri stanno gia' mangiando: la mamma dei ragazzi ha preparato un'abbondante cena cinese...anche stavolta me la sono scampata. In ogni caso tutti stanno aspettando la parte di cibo italiano, cosi' mi accomodo in cucina...
Trovo gia' sul gas piena d'acqua una pentola di quelle con lo scolapasta inserito dentro. Dico che le abbiamo anche noi in Italia e la studentessa mi dice: "sure, it's made in Italy!". Chiedo un coltello per tagliare i pomodorini e scopro che nelle cucine taiwanesi non ci sono coltelli: solo una mannaia e una coltellone che e' grande come mezza mannaia, questo e' tutto... Ecco perche' non ne ho mai visto uno in un ristorante...
Decido di preparare delle bruschette e gli spaghetti con sugo di pomodorini freschi: piatti veloci, italiani e facili da preparare...
Per girare la pasta nella pentola devo usare due mega bacchette poerche' non hanno le forchette di legno e devo usare sale fino per l'acqua perche' non hanno sale grosso...
Alla fine riesco a fare tutto mentre gli altri mi guardano chiedendomi mille cose...
Tutti mangiano e sembrano soddisfatti: in pochi minuti finisce tutto. Io assaggio e mi sembra di aver fatto un buon lavoro... Non posso non farmi fotografare mentre mangio gli spaghetti cosi' Italiani con le bacchette (SACRILEGIO!!!). Il ragazzo padrone di casa controlla sul suo Mac-mini e mi dice che la pasta Barilla la puoi comprare anche a Taiwan, ma solo via internet cosi' mi dice che posso restare a Taiwan e aprire un ristorante... me lo avessero proposto prima di laurearmi... ci avrei seriamente pensato!
Verso le 22.00 dopo aver bevuto del pessimo, ma l'unico trovato, vino rosso Italiano, ci riavviamo verso il dormitorio.
Questa cena e' stata l'occasione per salutare Yoko (Giappone) e Stefan (Austria): Yoko (con me nella foto) tornera' a casa domani, mentre Stefan visitera' Taipei fino al 31 agosto.. Insomma mentre l'Italia festeggia Ferragosto a Taiwan, che e' un giorno come tutti gli altri, mi rendo conto che siamo al giro di boa: meta' mese e qualcuno comincia a tornare a casa... Da domani saremo due in meno... non posso dire di essere triste, in fondo conosco queste persone da sole due settimane, ma e' strano perche', nonostante ci si prodighi a scambiarsi numeri di telefono e indirizzi e-mail, credo che tutti siamo piu' o meno consapevoli che con buona probabilita' non ci si rivedra' piu'... Stefan e' stato il primo incoming che ho conosciuto e Yoko sicuramente quella che mi ha fatto ridere di piu'... and so.... goodbye!

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